DA GERACI SICULO RISALENDO ALLE FAGGETE DELLE MADONIE: itinerario tra panorami e scenari sulle Madonie: da Geraci Siculo alle alture sopra Petralia Soprana.
Una giornata organizzata per chi ama immergersi nello scenario degli habitat naturali, per gruppi e anche per singoli, da vivere dal mattino al pomeriggio, con un percorso non impegnativo che copre circa 7km e 7 ore di cammino comprese le soste: partenza ore 10 e rientro intorno ore 17.
Il percorso si apre con l’incontro all’antico bevaio di Geraci Siculo e spostandosi verso il piano soprastante che porta ai sentieri che attraversano i boschi di faggete e gli imponenti agrifogli che si alzano come silenti guardiani locali.
Sulle radure si aprono i versanti rivolti alle alture dei costoni rocciosi dove si stendono in cima i paesi di Pollina e San Mauro Castelverde a nord verso il mare e l’Etna che si vede nitido nei giorni più chiari, guardando verso est e ancora i Nebrodi al confine delle Madonie.
Risalendo fino a scalare le coste rocciose si arrivano a intravedere i panorami sottostanti che si riversano sul mediterraneo fermandosi per delle soste durante cammino utili ad ammirare il versante madonita opposto a Petralia Soprana.
L’itinerario conduce dentro le faggete e tra gli agrifogli, circondati dai colori stagionali cangianti e caldi dell’autunno e vividi nella primavera che si tinge di fiori e nuovi fogliami, ma anche le fredde giornate invernali e quelle assolate estive, lasciano spazio a escursioni senza fiato.
Alla scoperta del paesaggio e degli scenari si arriva camminando con passo moderato e approfittando degli scorsi si effettuano soste durante le quali si spigano le specie vegetali, i luoghi e le attività che riguardano la vita nei boschi e del territorio antropizzato da allevatori che portano il bestiame al pascolo che si incontrano sulle radure dove a sorpresa sbucano i mantelli delle mucche che brucano tranquille e allattano i piccoli.
Portandoci fino a 1.400 mt. l’aria sopra le rocce e tra le radure, si passano vecchi rifugi per gli animali e pastori, bevai d’altura e pozzi d’acqua che testimoniano la presenza dell’uomo e il suo legame con il territorio, che da sopravvivenza e vita, e tra i faggi anche punti di ristoro per gli escursionisti, suggestivi angoli dove immergersi fino a riprendere i cammini.
Rientrando si attraversa un’area dove la terra argillosa frana leggermente sul sentiero dando vita ad uno scenario insolito che rimanda all’idea, vista la colorazione molto scura e la grana del terreno, dell’Etna…se pur con un po’ di fantasia!
A conclusione il panorama ritorna ad aprirsi sul Tirreno e sul paese di Geraci Siculo, sulle creste assolate della luce del pomeriggio che lascia filtrare altri colori…quelli del prossimo tramonto verso il mare che chiude il cammino.