
In autunno entro la macchia e sotto le grandi querce del Parco fruttificano i corbezzoli, i sorbi e gli azzeruoli, e l’abbondanza dell’acqua dà luogo ad un imponente rigoglio vegetale che si colora anche d’inverno con i verdi intensi degli agrifolgi che si punteggiano delle bacche tipicament rosse che inneggiano alle feste di fine anno.
I colori dominanti tra primavera e estate sono il verde dei trifogli, delle vecce e del grano, il rosso dei sulleti, il giallo delle ginestre al margine dei corsi d’acqua e nelle zone rupestri e più alte del Parco, la fioritura avviene solo tra fine maggio e giugno, con le orchidee, le peonie, le rose canine, i gigli selvatici.
Al primo sole di primavera ecco la fioritura bianca dell’erica arborea, dei peri mandorlini o dei prugnoli selvatici, ed ancora quella rosata degli asfodeli, specie infestante dal fascino selvaggio.
La fauna è rappresentata da volpi e donnole, istrici (o porcospini), lepri e conigli selvatici, moscardino ma anche i gatti selvatici e le martore.
Durante l’inverno è abbastanza diffusa nel sottobosco la beccaccia, che utilizza durante la notte le radure e i pascoli ai margini del bosco per la ricerca del cibo, tra i rapaci si trovano l’aquila reale la cui apertura alare supera i due metri, o la più piccola aquila del Bonelli, falchi pellegrini, lanari, gheppi, lodolai e poiane e ancora allocchi, civette, assioli e barbagianni.
Non mancano i ghiri e per gli uccelli si possono citare le specie legate alla macchia ed al bosco: capinere e cinciallegre, cinciarelle e cince more, picchi muratori e picchi rossi maggiori merli, fiorrancini e scriccioli e ancora il corvo imperiale.
Negli ambienti rocciosi si possono osservare passeri solitari, sostituiti sopra i 1400 metri dai rari codirossini, ed ancora zigoli muciatti, culbianchi, passere lagie, codirossi spazzacamini e gracchi corallini, in grave diminuzione in tutt’Europa, mentre nelle Madonie ne vive ancora una discreta popolazione, che utilizza per la riproduzione alcune manifestazioni carsiche, come inghiottitoi. Un’altra tipica abitatrice delle rocce madonite è la coturnice, in molte aree della Sicilia ormai rarefatta o scomparsa, ma in queste montagne ancora ben presente e diffusa.
Un territorio da attraversare in cammino, osservando i luoghi che sono delle vetrine a cielo aperto sul Mediterraneo, con il paesaggio che fa da sfondo ad uno scenario nel quale immergersi e circondarsi.